Birra e tempo

La birra richiede tempo

Fare birra, lo stiamo capendo insieme, non è un procedimento troppo complesso. Questo ha fatto sì che si potessero trovare diverse soluzioni per permettere a chiunque, con qualsiasi strumentazione, di sentirsi un piccolo birraio: mosto luppolato in lattina, impianti automatici, estratti vari e perfino la birra liofilizzata. Tolta quest’ultima trovata, se si vuole produrre una buona birra non si può mai trascurare un fattore fondamentale: il tempo.

Per fare birra serve pazienza

Essere birraio ti rende, volente o nolente, una persona paziente. Nel birrificio della famiglia Cantillon a Bruxelles campeggia, scritta a mano sul fondo di una botte, da più di un secolo la frase “il tempo non rispetta ciò che è fatto senza di lui”. Avere fretta, nella vita come nel fare la birra, porta a trascurare i dettagli, cosa che nuoce grandemente a chi abbia la tendenza al fare le cose facendole bene.

Il tempo e la birra

Rispettare i giusti tempi di ammostamento e bollitura è importante, ma soprattutto è indispensabile concedere al lievito tutto il tempo di cui ha bisogno.

Quando il lievito incontra il mosto inizia il suo ciclo vitale: si ambienta, si moltiplica, consuma gli zuccheri rilasciando alcool e anidride carbonica. Poi, lentamente, esaurito il nutrimento, inizia a depositarsi sul fondo del fermentatore. Da questo momento inizia la cosiddetta maturazione.

La prima fase di attività del lievito può durare dai tre/quattro giorni alle due settimane, a seconda della tipologia del lievito, della temperatura e soprattutto dalla quantità di zuccheri che devono essere trasformati. La maturazione invece dipende molto dal risultato a cui si vuole tendere: un riposo più lungo permette di avere una birra più rifinita e pulita, non solo nell’aspetto ma soprattutto nel gusto.

Quindi i tempi variano da un minimo di sette/dieci giorni fino a periodi di mesi o addirittura anni per alcune birre particolari.

Il tempo della birra nella bottiglia e l’invecchiamento

Una volta imbottigliata la birra, se questa ha bisogno della rifermentazione, il tempo minimo necessario per poterla bere con soddisfazione e di circa un mese. Ovviamente birre più alcoliche e complesse richiedono un periodo di maturazione più lungo.

Da quando, però, la birra è pronta per essere bevuta si comincia a parlare di conservazione e di invecchiamento.

Birre da bere giovani e no

Le birre più leggere, fresche e fragranti per essere apprezzate al loro meglio dovrebbero essere consumate presto, con pochi giorni di bottiglia alle spalle. Birre più complesse, magari che hanno subito un passaggio in botte, e quindi non temono più di tanto l’ossidazione, possono invece sopportare serenamente invecchiamento lunghi, anche di decenni, se, come sempre, conservate con riguardo.

Troppo poco si pensa a come in verità il tempo sia a tutti gli effetti un ingrediente fondamentale di una (buona) birra.